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Quella della 1000 Sassi 2022, è stata un’esperienza incredibile.
Una tre giorni in cui il Dream Rider Lab ha percorso più di 800 km attraversando le colline toscane, in un percorso ad alto impatto emozionale e sportivo tra Arezzo e le colline senesi.

In sella alle loro moto Simone De Biase, fondatore dell’associazione no-profit che svolge attività ricreative, culturali e di formazione del settore motorsport, e delle arti meccaniche, e Matteo Reale, pilota esperto saldamente ancorato sulla sua KTM 990 Adventure.

Il Dream Rider Lab era alla sua prima partecipazione ad un evento iconico come la 1000 Sassi, e si è difeso bene: grande la soddisfazione per Simone De Biase, che porta a casa il 1 classificato nella categoria “Moto vintage” con il suo Honda Dominator del 1994.

Il Dream Rider Lab affonda le sue radici in terra ciociara, a Sora nel frusinate, e nonostante un tempo di gestazione abbastanza recente, ha già all’attivo diversi progetti di ampio respiro, vantando collaborazioni importanti come quella con la Suzuki Ecstar, Moto GP.

Tale collaborazione, si inserisce in un progetto di carattere sociale e formativo, denominato “Dona e vinci. Laboratorio di arti meccaniche applicate”, che ha coinvolto gli studenti d due classi dell’ IPSIA “Manutenzione ed assistenza tecnica” dell’IIS Nicolucci-Reggio di Isola del Liri (FR). Gli studenti hanno avuto la possibilità di affiancare al loro percorso ordinario di formazione e studio, un percorso formativo eccezionale, grazie al restauro di quattro moto classiche in collaborazione con i meccanici della Suzuki Moto GP, e la collaborazione dell’officina della Union Jack in Roma (altro prezioso partner del Dream Rider Lab), ove hanno svolto parte delle ore previste dal PCTO.

Il fine di tale progettazione è stato benefico, dal momento che una delle moto una Suzuki 550 del 1978, restaurata dagli studenti, è stata battuta in un’asta on line, e i proventi donati, attraverso la collaborazione con la Fondazione Heal, fondazione che si occupa di sostenere la ricerca in campo neuro oncologico pediatrico, al Centro di cure palliative dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Il mondo della solidarietà è il tratto distintivo del Dream Rider Lab, dal momento che la sapienza dei meccanici dell’officina è stata messa a servizio del sogno di un bambino, i cui desideri sono stati interrotti bruscamente dalla malattia neuro oncologica.

Aleandro, che a causa di un tumore raro del sistema nervoso centrale, ha dovuto abbandonare il sogno di poter guidare una moto dal momento che ha una emiparesi al lato destro del corpo, ora sfreccia attraverso le campagne romane in sella al suo quad, appositamente brevettato e modificato da uno degli studenti del Nicolucci Reggio, che ha consentito ad Aleandro di poter governare il mezzo avendo posizionato tutti i comandi sul lato sinistro del manubrio. Una modifica meccanica di non poco conto, che ha permesso ad Aleandro di riprendere il suo sogno da dove era stato interrotto a causa della malattia.

Oltremodo, il Dream Rider Lab, mette a disposizione i propri mezzi, la passione, e il proprio tempo per i giovani piloti in erba che vogliono approcciare il mondo dei motori e delle due ruote, accompagnando ad es. i ragazzi presso le piste di allenamento di enduro e cross, consentendo alle famiglie una gestione più serena delle passioni dei propri figli.

L’obiettivo del Dream Rider Lab è portare un messaggio: il sogno è possibile, nonostante tutto. Il Dream Rider Lab diviene così uno strumento a servizio della comunità, attraverso sia la sua azione formativa, ma anche iconica.

Il suo logo è la rappresentazione di ciò: puoi volare, restando in sella; puoi sognare, avendo le spalle coperte e qualcuno al tuo fianco sulla strada.

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